Il letargo della bicicletta

Gennaio è il mese delle cyclette, delle biciclette ellittiche, dei tapis roulant, dei tappetini da esercizio e di tutti quegli attrezzi strani con molle, gradini, corde e pesetti che di solito sono nascosti in qualche anfratto della camera da letto.
Le cyclette passano 11 mesi facendo funzione di attaccapanni, portaborse, ricovero per sciarpe, coperte e chissà cosa altro.
Fino a dicembre ci sono giubbotti appesi alle utilissime maniglione delle biciclette elittiche, che con la loro forma sono perfette anche per appendere i cappelli.

Poi arrivano le feste.. e subito dopo arriva il senso di colpa post-abbuffate.
Di solito si comincia così: basta. dal 2 gennaio ci rimettiamo in forma. Dieta ed esercizio fisico. A pranzo un sedano crudo. Stasera minestrone. E poi andiamo a correre. Altro che palestra! Si corre. Però fa freddo. Eh si fa proprio freddo. Certo è Gennaio. Poi quando ci vado a correre? E’ pure buio.
E ARRIVA LA SVOLTA GENIALE: ma c’è la cyclette di la in camera da letto.
A quel punto, l’attrezzo ginnico viene riabilitato e ha i suoi 15 minuti di celebrità con lo spostamento rumoroso nel bel mezzo del salotto, di solito davanti alla televisione, lasciando una scia di camicie abbandonate sulla sua strada.

coniglioE via con l’allenamento: si parte subito. Mentre cuoce il minestrone pedalo. Mi vado a mettere la tuta eh. Ecco devo mettere anche le scarpe da ginnastica? Ma no dai ho su le ciabatte di peluche da orsetto del cuore, riesco a pedalare anche con quelle. Eccomi sono pronta.
No mi scappa la pipì. Torno subito.
Ok vado. Il gas sotto la pentola è troppo alto? Lo abbasso e torno. No già che ci sono chiamo la mamma che devo dirle se mi può stirare tutte quelle camicie che sono cadute sul pavimento.
Che ore sono? Ah è tardi. Domani mattina mi alzo mezz’ora prima e pedalo. Lo faccio eh!
TRRRR TRRRRRRRR ma cos’è questo rumore? La sveglia alle 6.40? Non ce la posso fare. Facciamo che pedalo sabato con calma, che poi ho le endorfine in circolo e faccio tutti i mestieri di corsa.
ARRIVA IL SABATO: ecco pedalo.vado. sto pedalando, ma mi annoio. allora intanto faccio la lista della spesa, tanto ho la app con l’input vocale. ‘CARTA IGIENICA’ ‘INSERIRE NUOVO ARTICOLO.. NUTELLA’. no la nutella no, se no cosa pedalo a fare.
Sono stanca. Ma dai ho fatto 2 chilometri. VOCE MASCHILE FUORI CAMPO ‘guarda che sono 200 metri’
così pochi? ma no è impossibile.. io sono già stanca. Bhe dai per essere il primo giorno 200 metri sono meglio di niente. Pedalo ancora domani.

Passano i giorni e la cyclette inizia a migrare come le rondini a primavera. Prima in un angolo del salotto, poi vicino alla porta e infine ritorna in camera da letto e riprende la sua reale funzione di attaccapanni.
Ecco, quest’anno ho risparmiato alla mia cyclette questa umiliazione. L’ho lasciata dov’era. Anche se mi hanno regalato il braccialettino che ti controlla in ogni movimento e ti dice quante calorie bruci e si permette anche di riprenderti se non bevi  abbastanza acqua.
Ma non mi perdo d’animo. Ce la posso fare. Lo so che ce la farò a ricominciare a pedalare. Da lunedì sveglia puntata alle 6.40.
Si si lo giuro.
Stasera però mi ordino una pizza.

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