I fiori petalosi e il complesso della cheerleader

fiori petalosi

Oggi vuoi essere trendy, attuale, fico, attento a cosa va di moda? Si? OK. DEVI DIRE PETALOSO, anche a sproposito, infilalo in una frase qualsiasi.

Ci vuole così poco a diventare famosi?
Pare di si. Ovviamente grazie alla rete, al web, ai social. Basta avere faccia tosta, sapersi mettere in gioco e avere una discreta dose di fattore K (ulo).
Dell’innamoramento del web per Dario Fashion Blogger ho già raccontato. Per la cronaca, nel frattempo i suoi follower su instagram sono arrivati a più di 13.000 e ieri ne parlava il TG Com.
Oggi parliamo di PETALOSO, neologismo che sta spopolando da questa mattina.
In breve, un bimbo di una scuola elementare chiede alla maestra se un fiore può essere definito PETALOSO, questa bravissima insegnante lo chiede agli esperti, l’Accademia della Crusca. Che gentilmente rispondono.
La maestra (credo) posta su facebook la lettera di risposta.. ed in un attimo tutto diventa petaloso!
Aziende che cavalcano l’onda e ci fanno un post pubblicitario (stranamente non ancora la Ceres che di solito è la prima a reagire agli stimoli del web), blogger, scrittori, famiglie, tutti a PETALOSARE …

Ecco, ben vengano i bambini fantasiosi, le maestre che amano il loro mestiere e l’Accademia della Crusca.
Quello che non capisco è questo ricondividere pedissequamente concetti già sviluppati da altri, lo strenuo cavalcare la tigre della notorietà al grido di ‘CI SONO PURE IO CHE NE PARLO’.

Ricevo gli aggiornamenti e le notifiche di un po’ di siti che io chiamo forse impropriamente ‘aggregatori di notizie e varie amenità’ americani. Ogni volta che uno dei tre pubblica una notizia.. non passano 5 minuti che la stessa è già rimbalzata tale e quale (testi e foto comprese) su aggregatori italiani e su almeno un sito di una nota radio. Anzi la più nota.
Sempre le stesse cose.
Manchiamo forse di idee originali? Si, senza dubbio.
Ci piace sentirci parte di qualcosa di più grande? E’ la funzione del social.
Ricondividere cose di cui sostanzialmente non ci frega nulla, ma fanno tendenza, ci fa sentire sociali? EH SI.

cheerleaderE’ la sindrome della cheerleader: tutti vorremmo far parte della squadra di quelle belle, famose, ammirate che per puro caso sono pure tutte vestite uguali. 

Conosco una persona che inizia l’80% delle sue frasi con HO LETTO SU FACEBOOK, come se facebook fosse fonte di verità. E racconta storie che vanno dal complotto alieno ai salmoni geneticamente mutati che finiscono sulle nostre tavole dicendo EH MA L’HO LETTO SU FACEBOOK, LO HANNO CONDIVISO IN TANTISSIMI.
Ecco, lei vorrebbe essere una cheerleader, essere nel gruppo, far parte del branco con la gonnellina a pieghe ed i pon pon.
Chiedo venia, ma lo trovo molto triste.
Per tirarmi su farò una bella foto alle margherite appena sbocciate nel mio praticello che sono molto molto petalose. Santi numi, sono proprio trendy!!

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2 Comments on I fiori petalosi e il complesso della cheerleader

  1. quando ho letto la notizia”petaloso” pensavo fosse una parola non tanto bella…e sinceramente ancora adesso lo penso mi sembra un’unione tra peta…peloso….

    • la cosa in sè è carina, ma 2 giorni in stato di assedio, internet, radio ecc. solo cose petalose .. mi sembra troppo!

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